PADOVA E IL PAESAGGIO,
     scenari futuri per il Parco Roncajette e la zona industriale

Dal 10 al 31 gennaio 2006 questo studio della Harvard Design School – sulle aree e i corridoi verdi che dal parco Roncajette, si estendono fino ad Agripolis nel comune di Legnaro, attraversando Ponte San Nicolò e Polverara – è stato presentato alla città di Padova tramite una mostra allestita in via Roma, presso la sala espositiva della Banca d'Italia. Le illustrazioni che corredano questa pagina sono ricavate da quegli stessi panelli e sono scaricabili in formato .pdf cliccando le rispettive icone.

[Per ulteriori informazioni sull'intero progetto > ZIP news 09.01.06]



Padova e il paesaggio, scenari futuri per il Parco Roncajette e la zona industriale - Copertina dello studio con foto aerea dell'area



   ••• Introduzione

Questo studio analizza possibili scenari futuri per il Parco Roncajette, per la Zona Industriale di Padova e per il paesaggio della zona orientale della provincia di Padova. E' il prodotto del lavoro condiviso di un gruppo di studenti dell'Università di Harvard - Graduate School of Design, diretto dal Professor Carl Steinitz con l'aiuto di Juan Carlos Vargas-Moreno e Laura Cipriani. Un ringraziamento particolare va alle molte persone incontrate, che hanno collaborato costantemente durante tutto lo svolgimento dello studio. 

Il lavoro qui presentato ha limiti riconosciuti. Non vuole e non può descrivere pienamente la complessità del territorio padovano poiché molti, e diversi, sono i suoi residenti e molteplici sono i livelli amministrativi di questo territorio. Il lavoro degli studenti non si basa su di una approfondita conoscenza dei luoghi. E' piuttosto il risultato di una familiarità acquisita attraverso sopralluoghi, interviste, pubblicazioni, consulenze da parte di tecnici e specialisti in materia.

Lo studio, piuttosto che concentrarsi sulla complessità di una valutazione costi–benefici, su cambiamenti istituzionali o sulla sua immediata fattibilità, nasce dall'esigenza di un pensare a lungo termine secondo un approccio attento alla pianificazione così come alla progettazione. Pur riconoscendo i suoi limiti, questo studio ha il vantaggio di osservare i luoghi da una dovuta distanza, adottando uno sguardo "fresco", nuovo, verso problematiche e potenzialità del Parco Roncajette e del contesto in cui è inserito.

Il lavoro è consapevolmente di carattere accademico. È importante segnalare come questo tipo di studio non intenda immaginare il futuro del territorio, né voglia produrre un nuovo strumento di pianificazione. Le linee guida e le proposte intraprese dagli studenti sono indagini di possibili scenari progettuali alla luce delle forze e dei fattori al momento in atto. Il loro valore risiede nel consentire di visualizzare il futuro per un momento, e forse decidere se sia quello il futuro verso cui ci si vuole dirigere e quali scelte debbano conseguire.

Primo scopo dello studio è costituito dall'insegnamento reciproco: per gli studenti che sono già, o diventeranno, professionisti in architettura del paesaggio, architettura, pianificazione e disegno urbano; e per i cittadini della provincia di Padova che hanno la responsabilità di sviluppare le loro proposte progettuali e che potrebbero beneficiare delle idee approfondite dagli studenti.

Carl Steinitz

Professore Victoria and Alexander Wiley di Architettura del Paesaggio e Pianificazione
Graduate School of Design, Università di Harvard

– Gennaio 2006

Icona del pdf "Area di studio"

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   ••• Area di studio


VENETO

Dalle vette montane delle Dolomiti occidentali alle pianure estuarine della laguna di Venezia, il paesaggio del Veneto varia radicalmente. La popolazione totale conta circa 4 milioni di persone, includendo le tre più grandi città: Venezia (309.000), capoluogo regionale, Verona (260.000) e Padova (227.000).

Industria, turismo ed agricoltura, principali settori dell'economia regionale, si affiancano a ricerca tecnologica ed istruzione che risultano essere altrettanto significative.

PADOVA

L'area di studio in esame si trova localizzata nella città di Padova.

L'Università di Padova, fondata nel 1222, è una delle più antiche università al mondo tanto da essere considerata nel XVI secolo la seconda più grande università in Europa.

Gli affreschi di Giotto, conservati nella Cappella degli Scrovegni e recentemente restaurati, costituiscono parte importante del patrimonio artistico della città. Le eccellenze culturali e storiche di Padova includono la Basilica di Sant'Antonio, il Prato della Valle di forma ellittica, i Giardini Botanici, Piazza delle Erbe e della Frutta nel centro medievale della città.

In questo studio si sono considerati gli impatti a scala vasta delle destinazioni d'uso del suolo nella zona sud–est di Padova e nei comuni di Ponte San Nicolò, Legnaro e Polverara.

Queste ultime zone, di carattere prevalentemente agricolo, hanno subìto una crescente urbanizzazione negli ultimi dieci anni, tra cui alcuni insediamenti industriali di piccole dimensioni.

Icona del pdf "Storia"

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   ••• Storia


PADOVA

La città, fondata verso il 1200 a.C. in un'ansa del Fiume Brenta, è progressivamente cresciuta fino a divenire una delle città più importanti dell'Italia del Nord, non solo per il suo patrimonio culturale ed artistico, ma anche per quello di tipo industriale e produttivo.

LE MURA DELLA CITTÀ

Costruite nel XIII e XIV secolo per scopi difensivi, le mura costituiscono tuttora un landmark lineare dal carattere facilmente riconoscibile nella città.

CANALI E FIUMI

A partire dai secoli XII e XIII, numerosi sono stati i lavori idraulici compiuti. Il sistema storico di canali ha da sempre permesso il passaggio dell'acqua attraverso la città e attraverso le aree agricole circostanti, proteggendo al tempo stesso il territorio da possibili inondazioni e permettendo la navigazione interna.

L'aumento di densità abitativa e l'intenso sfruttamento del suolo a Padova (così come nelle altre città che condividono i suoi corsi d'acqua) ha messo sotto pressione il sistema di canali atto a regolare le frequenti piene della regione. Dal momento che gran parte dello sviluppo dell'ultimo secolo è stato prevalentemente a bassa densità, con alti consumi di suolo e conseguente diminuzione di permeabilità, la situazione si è aggravata ulteriormente.

Inoltre, come si vedrà nella successiva tavola "Ricerche preliminari" la qualità dell'acqua nella provincia è gravemente compromessa. Ciononostante, l'acqua continua a rimanere un indiscutibile segno nel paesaggio padovano.

AGRICOLTURA

La vicinanza di Padova ai fiumi Bacchiglione e Brenta, così come l'esteso sistema di canali di irrigazione, hanno contribuito all'importanza dell'agricoltura nella storia della città.

Oggi l'agricoltura continua ad essere influenzata dai cambiamenti attuati dalle politiche di sovvenzione dell'Unione Europea e da altri mutamenti di tipo economico–sociale. Non si può ipotizzare che l'agricoltura continui ad essere in futuro un elemento specifico del paesaggio padovano.

Nel 1985 la prima legislazione nazionale riguardante gli agriturismo ha avuto luogo in Italia. Il suo successo ha portato ad ulteriori politiche di promozione dell'agriturismo come un modo per riqualificare le aree rurali e diversificare il turismo attraverso le opportunità ricreative ed educative dell'agricoltura.

PARCHI E GIARDINI

Padova conta al suo interno numerosi parchi e giardini storici, molti dei quali di antica origine. Ancora oggi questi luoghi vengono usati come importanti spazi civici e ricreativi.

Il più antico giardino botanico del mondo Occidentale fu fondato proprio a Padova nel 1545. Ospita una vasta collezione di alberi e piante rare provenienti da tutto il mondo.

L'INDUSTRIA E IL CONSORZIO ZIP

Alla nascita del trasporto ferroviario in Italia a fine '800, si sono venute a creare nuove opportunità commerciali e turistiche. Nel secolo successivo, la popolazione e l'estensione della città sono notevolmente cresciute tanto che il nucleo urbano si è andato sviluppandosi ben oltre le mura storiche della città.

Le attività industriali, fortemente accresciute a partire dagli anni '50, hanno subito una svolta con l'istituzione del Consorzio Zona Industriale Padova (ZIP) fondato nel 1956. Oggi Comune di Padova, Provincia e Camera di Commercio contano partecipazioni nell'ente pubblico Consorzio ZIP. Si valuta che 25.000 persone siano impiegate in attività commerciali ed industriali all'interno della zona industriale.

Icona del pdf "Ambito provinciale 1"

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••• Ambito provinciale


CONTESTO

Abbiamo cominciato la nostra ricerca con un'analisi in sito per meglio comprendere le condizioni relative al territorio padovano. In particolare si è approfondito la zona illustrata dalla foto.

Icona del pdf "Ambito provinciale 2"

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CORRIDOI VERDI E TRASPORTI

Lo studio ha preso in esame il comune di Padova ed i collegamenti con una serie di comuni limitrofi, tra cui Ponte San Nicolò, Polverara e Legnaro. Il primo passo è stato quello di identificare spazi verdi, sistemi di trasporto esistenti ed attualmente in progetto.

SPAZI VERDI E COLLEGAMENTI

Le aree verdi prese in considerazione comprendono parchi, aree ricreative, case rurali e zone alberate esistenti. Molti di questi spazi sono collegati tra loro tramite una serie di percorsi ciclo-pedonali che si sviluppano lungo canali e corsi d'acqua. Questi percorsi costituiscono una risorsa preziosa per il paesaggio, per l'accessibilità e per le attività ricreative di tipo attivo e passivo. E' necessario quindi tutelare e valorizzare il più possibile corridoi ecologici di questo tipo.

Le rappresentazioni cartografiche a destra, fornite dai tecnici del comune di Padova, indicano i percorsi ciclabili, i parchi gioco ed i parchi esistenti all'interno del territorio comunale. Gli schemi, inoltre, illustrano il possibile sviluppo di collegamenti verdi, come ad esempio la "U verde" all'interno della città e, a livello regionale, i collegamenti a nord verso il Brenta e a sud lungo il Canale Roncajette. 

DATI DEMOGRAFICI

I dati demografici presentati dal comune di Padova e dall'Istat per l'anno 2004, indicano che la popolazione residente a Padova sta progressivamente diminuendo, mentre il numero di abitanti delle zone suburbane e rurali limitrofe è in aumento. Anche il numero di adulti non coniugati residenti a Padova risulta essere in crescita. Pertanto, una delle priorità del territorio padovano consiste nella realizzazione di alloggi economicamente accessibili da destinare a giovani e famiglie, soprattutto a coloro che lavorano in aziende locali e nel settore dei servizi.

SISTEMI DI TRASPORTO

Il trasporto regionale costituisce un elemento fondamentale in termini di pianificazione presente e futura. È importante sviluppare un sistema che garantisca un collegamento efficiente e comodo tra la zona centrale della città e i comuni limitrofi. Sono state quindi prese in esame molteplici modalità di trasporto. Gli schemi successivi illustrano i collegamenti stradali ed autostradali esistenti, i sistemi ferroviari per il trasporto merci e passeggeri esistenti ed in progetto, nonché le linee di trasporto urbano esistenti e proposte.

Esaminando cartografie e schemi emerge chiaramente la possibilità di sviluppare una rete di sistemi di trasporto ed aree verdi che valorizzino la dimensione sociale, economica ed ambientale della zona del parco Roncajette, della zona industriale, del comune di Padova e del suo territorio.

Icona del pdf "Ambito provinciale 3"

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IL SISTEMA DELLE ACQUE

Come evidenziato dalla ricerca condotta nella tavola "Storia", la città di Padova così come altri comuni del Veneto sono caratterizzati da condizioni idrologiche uniche. Con l'aumento degli abitanti e la trasformazione di ex aree agricole in zone residenziali e commerciali, ingegneri ed urbanisti hanno dovuto progettare complessi sistemi idrici nel tentativo di regolare le condizioni idrologiche naturali. In caso di intense precipitazioni è addirittura possibile in alcuni canali deviare il flusso idrico.

La rete di canali a livello regionale si rivela estremamente efficiente per quanto riguarda il controllo delle piene, poiché le acque piovane seguono un percorso da ovest a est, dalle montagne alla laguna di Venezia. I canali hanno due funzioni principali:

Nonostante gli sforzi profusi il problema delle piene non è stato ancora risolto, come mostra la cartografia successiva. Inoltre il problema legato alla qualità delle acque aggrava la situazione. I dati riportati nella tabella sottostante illustrano il livello d'inquinamento dei corsi d'acqua della città. In linea generale, l'acqua tende ad essere più pulita quando giunge da corsi d'acqua montani o da paesi posti a quote più elevate ed inquinata dopo il passaggio attraverso i centri abitati. La contaminazione è causata da due fattori principali:

Il problema principale legato alle acque reflue è illustrato nella cartografia posta in basso al centro. La parte evidenziata in blu indica approssimativamente l'area della città non coperta dal sistema fognario. Gli scarichi igienici delle abitazioni e degli edifici commerciali presenti in questa zona vengono riversati direttamente nei canali invece di essere destinati ad un impianto di depurazione. Il Fossetta è il corso d'acqua che riceve tali scarichi. Come mostrato dallo schema, il Fossetta viene incanalato al di sotto della zona industriale e defluisce come canale aperto all'interno del Parco Roncajette. Qui si unisce con le acque provenienti dal Canale Roncajette, scorrendo in seguito verso valle. La contaminazione a lungo termine delle acque ha anche causato problemi di tossicità dei sedimenti nei canali locali.

PROPRIETÁ DEL CONSORZIO ZIP

Così come cambia la natura delle acque che scorrono attraverso il territorio padovano, così variano anche le destinazioni d'uso del suolo. La colonna a destra di questo cartellone evidenzia le diverse destinazioni d'uso, da industriale ad agricolo. Le aree attualmente di proprietà del Consorzio ZIP sono indicate in viola e coprono un'estensione pari a circa 9,7 milioni di m2. Le attività principali sono legate al settore della logistica, della produzione e ai servizi di magazzinaggio e spedizioni. Tra le attività di recente sviluppo figurano l'informatica, la scienza, la tecnologia e la ricerca. Il Consorzio ZIP ha deciso di espandersi a sud, verso i comuni limitrofi di Ponte San Nicolò, Polverara e Legnaro. L'obiettivo è quello di acquisire fino a 2 milioni di m2 di terreni da destinare ad attività industriali. L'area qui sotto evidenziata in giallo-verde (circa 4 milioni di m2), attualmente adibita ad uso agricolo e residenziale, si trova in prossimità del centro di ricerca universitario di Agripolis.

Icona del pdf "Stato di fatto - area di studio"

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••• Stato di fatto e problematiche – area di studio


Icona del pdf "Problematiche - area di studio"

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AREA DI STUDIO

L'area di studio in esame si trova in prossimità del Parco Roncajette. L'analisi comprende anche le zone residenziali presenti a sud ed a ovest, e la zona industriale localizzata a nord ed a est.

Molte delle problematiche venute alla luce durante lo studio del più ampio contesto provinciale, si sono presentate anche a livello locale nell'area del Parco Roncajette. Per esempio, la qualità dell'acqua, i trasporti e la vicinanza di terreni apparentemente di diverse destinazioni d'uso hanno dimostrato quanto sia complessa la situazione nella zona attorno al parco.

Gran parte dell'area interessata – ciò che noi definiamo "Parco Roncajette" – è quella che si estende lungo il Canale Roncajette e confina con lo scalo ferroviario a est, il Canale San Gregorio a ovest, il Canale Scaricatore a sud e la vecchia zona industriale a nord. La maggior parte di quest'area è di proprietà del Consorzio ZIP, ma al suo interno vi sono numerose altre proprietà che ricoprono un'importanza fondamentale. 

  1. 1) Parco Roncajette: è importante sottolineare che all'interno di quella che viene definita come area del Parco Roncajette sorge il "Parco Roncajette" vero e proprio, uno spazio verde di 90.500 m2 posto alla confluenza del fiume Fossetta e del Canale Roncajette. Una volta l'anno il parco – a superficie prevalentemente erbosa con numerose zone alberate – ospita una serie di concerti all'aperto. E' uno dei rari momenti in cui l'afflusso dei visitatori, altrimenti molto scarso, aumenta. Il Parco Roncajette rappresenta lo spazio verde in assoluto più ampio tra quelli posseduti dal Consorzio ZIP.
  2. 2) La Scacchiera è un agriturismo con annesso ristorante situato a nord dell'area in questione vicino al Canale San Gregorio. La proprietà comprende un'azienda agricola tuttora in attività ed alcuni edifici storici.
  3. 3) Il maneggio è situato anch'esso lungo il Canale San Gregorio. Esiste la possibilità di ampliare le attività ricreative legate al maneggio, che opera visite guidate a cavallo.
  4. 4) L'isola di Terranegra è un piccolo centro rurale storico prevalentemente residenziale che si estende lungo i tortuosi argini del Canale Roncajette; dispone di un ristorante e strade di accesso locali. In passato, ma anche adesso, il centro è stato soggetto a frequenti inondazioni, così come il territorio circostante.
  5. 5) Il Centro Sperimentale per i Modelli Idraulici è situato a sud dell'area. Il centro di ricerca contiene al suo interno un modello in scala della laguna di Venezia, utilizzato per analizzare e prevedere variazioni idrologiche nella città di Venezia, ed una serie di altri modelli per testare impianti di ingegneria idraulica nel territorio veneto.
  6. 6) L'impianto di depurazione opera il trattamento degli scarichi di circa 100.000 persone della città di Padova e della zona industriale. Quasi la metà della popolazione è servita da questa struttura; gli altri quartieri della città non dispongono invece di sistemi fognari adeguati.
  7. 7) La proprietà dell'Università di Padova sorge a nord del modello della laguna di Venezia in un'area ancora prevalentemente agricola.

Attualmente l'area in esame è afflitta da numerose problematiche. Elenchiamo di seguito i settori interessati.

  1. Acque reflue: le acque contaminate si riversano nella zona interessata direttamente attraverso il fiume Fossetta. Il corso d'acqua, carico di agenti inquinanti, viene incanalato a nord sotto la zona industriale nord e riemerge come canale aperto all'estremità nord del parco. Come illustrato dai dati relativi alla qualità dell'acqua pubblicati su "Ricerche Preliminari", il Fossetta costituisce un pericolo per la salute. Il fiume emette miasmi maleodoranti e la composizione chimica dell'acqua impedisce lo sviluppo di un ecosistema sano in grado di garantire la creazione di un habitat ideale per piante acquatiche, pesci ed uccelli. 
  2. Contaminazione dei sedimenti: l'incuria umana ed il trasporto di acque reflue non trattate e acque meteoriche di dilavamento sono la causa di decenni (se non secoli) di contaminazione del suolo e dei sedimenti lungo il Fossetta ed il Canale Roncajette.
  3. Trasporti: i principali sistemi stradali all'interno e all'esterno dell'area interessata sono caratterizzati da carreggiate a corsia unica. Sono spesso realizzate in sommità degli argini dei canali, risultando così pericolose sia per il traffico motorizzato che per ciclisti e pedoni. Inoltre la forte richiesta di collegamenti accessibili tra il centro di Padova e la zona industriale non fa che aumentare il flusso di traffico su queste strade molto strette, dando origine a situazioni di pericoloso sovraffollamento. L'area non è servita da un sistema di trasporto urbano.
  4. Scarsa identificazione: perfino gli abitanti dei quartieri che si trovano nel raggio di 1 km dall'attuale Parco Roncajette vi si recano di rado. È pressoché sconosciuto, nonostante sia uno degli spazi verdi più importanti all'interno della città e potrebbe divenire uno spazio ricreativo fondamentale per gli impiegati del Consorzio ZIP. Uno dei motivi può essere legato alla mancanza di una segnaletica chiara; secondo un'altra ipotesi i miasmi provenienti dal Fossetta sarebbero insopportabili.

Le zone a margine del parco, al di là dei confini dettati dalla conformazione del paesaggio,  sono di tipo residenziale ed industriale. Esiste quindi una chiara possibilità di integrare i vari terreni all'interno ed all'esterno del parco. Per questo, oltre agli spazi verdi, abbiamo analizzato i cambiamenti da apportare alla zona industriale. Gli insediamenti industriali più vetusti, situati a nord, sono suddivisi in piccoli lotti ad alta densità. Di conseguenza, è probabile che le proprietà a nord – la cui superficie è quasi interamente impermeabile – dovranno essere presto riconvertite ad altre destinazioni d'uso di carattere commerciale, civico e residenziale.

L'area più recente della ZIP situata a sud e adiacente all'attuale ferrovia, è composta da lotti più ampi e quindi maggiormente adatti ad accogliere attività logistiche e produttive. Alcune delle proprietà presenti in quest'area sono ancora prive di strutture.

Nella fase di riprogettazione del parco, la necessità di affrontare alcuni di questi problemi ha permesso di sviluppare degli approcci concreti volti a garantirne la risoluzione. Ha inoltre stimolato la creatività necessaria per concepire l'idea di una nuova area del Parco Roncajette, affinché diventi un'icona paesaggistica fondamentale per la città, per il Consorzio ZIP e per la comunità in genere.

Icona del pdf "Ricerche"

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••• Ricerche preliminari


Icona del pdf "Ricerche preliminari 1"

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TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE E WETLAND

Il trattamento di base delle acque reflue si suddivide in tre fasi: trattamento primario, secondario e terziario.

Il trattamento primario consiste nella separazione dei liquami e dei sedimenti dal liquido. Generalmente questo processo rimuove solo 1/3 della domanda biologica di ossigeno (Bod) dall'effluente.

Il trattamento secondario prevede l'areazione/ossidazione dell'effluente ed il contatto tra l'acqua e i microorganismi aerobici. 

Al termine del trattamento secondario viene rimosso circa il 90% del BOD. I tradizionali impianti di depurazione delle acque reflue sottopongono quindi l'effluente ad una fase di clorazione, riportandolo in seguito nelle acque superficiali locali. Un trattamento di questo tipo permette di diminuire il livello di Bod, ma non elimina completamente la presenza di azoto e fosforo. Questi nutrienti inorganici possono favorire la formazione di fioriture algali nelle acque di superficie. Per risolvere tale problema, alcuni impianti di depurazione sottopongono l'effluente ad una terza fase di trattamento.

Il trattamento terziario è anche conosciuto come "trattamento avanzato" o di "pulitura".

La realizzazione di wetland, ovvero di aree umide, è divenuto uno strumento molto diffuso per l'applicazione del trattamento terziario. Le condizioni di anossia del suolo collegate alle piante delle wetland consentono la trasformazione e la rimozione biochimica delle tracce di azoto e fosforo dall'acqua.

Le wetland sono aree in cui terra e acqua si incontrano. Le wetland di tipo naturale sono ecosistemi con alto grado di diversificazione biologica. L'unione tra terra e vegetazione nei sistemi umidi li rende un ambiente ideale per intrappolare e filtrare le sostanze inquinanti dell'acqua.

Esistono numerosi esempi di wetland realizzate che, ricalcando i processi tipici delle wetland naturali, sono state in grado di raggiungere ottimi risultati nella rimozione degli inquinanti e nella diminuzione dei livelli di Bod. Oltre alle wetland destinate al trattamento delle acque reflue, esistono alcuni sistemi umidi che si occupano delle sostanze inquinanti derivate dalle acque meteoriche di dilavamento (metalli pesanti, nutrienti e solidi sospesi).

I livelli di profondità dell'acqua nelle wetland possono variare da 0 a 100 cm di acqua stagnante, a seconda della stagione. Le piante selezionate per le wetland artificiali devono essere in grado di resistere ai livelli di fluttuazione delle acque ed adattarsi al clima locale.

PROGETTAZIONE DI LAGHI

Nella progettazione di un lago è importante sapere l'uso a cui è destinato perché questo influenzerà l'aspetto fisico del luogo, tra cui la profondità, la pendenza delle sponde, le caratteristiche della costa e la qualità dell'acqua.

Il fondale del lago deve essere reso impermeabile per mantenere il livello idrico desiderato; si può quindi ricorrere ad uno strato di argilla o ad una membrana impermeabile. Dal nostro punto di vista questo aspetto tecnico riveste un'importanza fondamentale dal momento che gran parte del suolo del Parco Roncajette è inquinato ed in particolar modo lo sono i sedimenti del fiume.

ARGINI

Gli argini rappresentano un elemento importante del programma di controllo delle piene all'interno ed all'esterno del comune di Padova. Queste conformazioni del terreno consentono alle acque di scorrere attraverso il paesaggio ad un livello inferiore a quello del mare e contengono le acque di piena provenienti dai terreni adiacenti. Si stima che la capacità massima di raccolta delle acque di piena della sezione del Canale Roncajette relativa alla zona centrale del parco, sia pari a circa 740.000 metri cubi.

Per motivi di stabilità e contrappeso, agli argini vengono aggiunte delle berme, che possono essere utilizzate per strade e per spazi ricreativi, quali ad esempio percorsi pedonali e campi sportivi.

STRADE, PONTI, GALLERIE

Questo studio analizza la possibilità di costruire nuove strade, garantendo punti di accesso strategici al parco. Alcune soluzioni per facilitare l'attraversamento dei binari ferroviari da parte del traffico veicolare, prevedono la realizzazione di passaggi a livello, ponti e gallerie. I passaggi a livello sono tuttavia potenzialmente pericolosi e, nonostante un costo più elevato, ponti e gallerie offrono un grado di sicurezza maggiore.

In generale, le gallerie richiedono minore manutenzione rispetto a ponti e sovrappassi; inoltre, rispetto a questi ultimi, le gallerie non necessitano la realizzazione di terrapieni. Ponti carrabili e sovrappassi richiedono invece lunghe e ripide rampe. La costruzione di gallerie permette di conservare quella parte di terreno che altrimenti sarebbe destinata alla realizzazione delle rampe.

STAZIONI DI TRANSITO

Nel quadro dello sviluppo urbanistico regionale, è fondamentale un sistema di trasporto pubblico efficiente. Maggiori sono le modalità di trasporto a disposizione per gli spostamenti in città, minore è l'uso del mezzo automobilistico.

I componenti principali di una stazione di transito sono l'accessibilità, la mobilità e la sicurezza. Le scelte estetiche e progettuali che possono influenzare le funzioni di trasporto di una stazione sono numerose. Le immagini a sinistra riportano alcuni esempi.

Un'illuminazione naturale adeguata accresce il senso di sicurezza e benessere; riveste una notevole importanza la presenza di una segnaletica chiara ed il facile accesso a vicine zone commerciali.

Le stazioni di transito possono essere realizzate sopra, sotto od in prossimità delle principali linee di trasporto. Quelle in grado di gestire sistemi intermodali – come autobus, tram e treni – hanno maggiori probabilità di successo.

PIANTUMAZIONE

Queste immagini mostrano alcuni tipi di vegetazione del territorio padovano. Molte di queste specie sono state utilizzate negli scenari progettuali proposti per il Parco Roncajette ed il Consorzio ZIP.

La vegetazione è suddivisa in categorie a seconda dell'ambiente e dell'uso più appropriato.

Icona del pdf "Ricerche preliminari 2"

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INDUSTRIE "VERDI"

Nella progettazione del nuovo Parco Roncajette è subito emersa l'opportunità di effettuare alcuni cambiamenti nelle destinazioni d'uso, in modo particolare nelle zone di proprietà del Consorzio ZIP.

Il Consorzio è interessato allo sviluppo e alla sperimentazione di un modello di area produttiva sostenibile. Il Modello di Aree Industriali Sostenibili [Siam (pdf 540 kb)], avviato grazie all'iniziativa dell'Unione Europea, funge da modello politico ed organizzativo per uno sviluppo sostenibile dei luoghi produttivi.

L'ipotesi di un'industria sostenibile integra aspetti di carattere economico, sociale ed ambientale e si impegna a migliorarli. Per raggiungere questi obiettivi è necessario contare sulla partecipazione delle autorità locali, dei cittadini e del settore industriale.

Questa ricerca evidenzia gli ottimi risultati ottenuti in altre parti del mondo per quanto riguarda la realizzazione di una sostenibilità in ambito costruttivo, paesaggistico, idrico ed energetico. I concetti illustrati potrebbero trovare applicazione sia nell'attuale zona industriale che nei futuri insediamenti.

TETTI VERDI

Una delle principali conseguenze a livello ecologico legate allo sfruttamento dei terreni riguarda l'inaridimento e l'impermeabilizzazione del suolo. Nelle tradizionali zone industriali, le coperture, le strade e le ampie distese pavimentate impediscono la percolazione dell'acqua piovana nel sottosuolo che, di conseguenza, scorre lungo queste superfici impermeabili causando l'esondazione di tubature e canali e l'erosione dei materiali con conseguente inquinamento (es. oli, grassi, metalli pesanti). Per ridurre i tempi di corrivazione sono state proposte numerose soluzioni architettoniche e paesaggistiche,  volte a rallentare la velocità del flusso e ad assorbire l'acqua in eccesso.

I tetti verdi, noti anche come "tetti viventi" o "eco-tetti", possono essere installati al di sopra dei fabbricati in normali operazioni di restauro. I tetti verdi più recenti hanno una struttura tale da garantire una maggiore leggerezza ed un assorbimento più efficace dell'acqua piovana. Le piante presenti sulle sommità svolgono una funzione di evaporazione–traspirazione, permettendo all'acqua di ritornare nell'atmosfera.

RACCOLTA DELLE ACQUE

I sistemi di raccolta delle acque comprendono serbatoi, pluviali di raccolta, fontane e vasche di buon disegno architettonico che permettono il riutilizzo dell'acqua in eccesso, ad esempio per scopi irrigui e per usi industriali e domestici. Inoltre riducono la dipendenza dalle scorte di acqua potabile e contribuiscono a diminuire il pericolo di alluvioni. Esistono molti esempi progettuali a piccola scala per la raccolta delle acque che hanno riscosso grande successo. Il "restauro" della zona industriale rappresenta un'ottima opportunità per elaborare sistemi innovativi di raccolta delle acque.

PERCORSI VERDI e PARCHEGGI

Nella progettazione di strade e parcheggi si devono usare pavimentazioni permeabili, selciati porosi, superfici verdi invece di asfalto e cemento. Un'altra possibile strategia prevede l'utilizzo di canali di drenaggio fitodepurativi o ricoperti di erba al posto di canali e tubi per la raccolta dell'acqua piovana; questi dispositivi prendono il nome di "canali fitodepurativi".

Quando il carico d'acqua piovana entra in contatto con suolo e vegetazione, le sostanze inquinanti contenute nei sedimenti trasportati dall'acqua vengono catturate da radici e superfici assorbenti prima che queste possano scorrere a valle o penetrare nella rete fognaria. Anche i batteri presenti nel suolo contribuiscono a migliorare la qualità dell'acqua attraverso l'assorbimento di oli e grassi.

ENERGIA SOLARE

Lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili è una componente fondamentale per il passaggio ad un'industria di tipo sostenibile. L'energia solare può essere utilizzata per fornire energia ai macchinari produttivi, per riscaldare e condizionare edifici e acqua. Gli esempi riportati a destra illustrano una serie di progetti a scala industriale volti a ridurre la dipendenza dai prodotti petroliferi grazie allo sfruttamento di energia prodotta dal sole.

ANALISI DELLA ZONA INDUSTRIALE

La nostra ricerca si è concentrata anche sull'analisi delle aree edificate e libere all'interno della zona industriale esistente. Prima di tutto abbiamo esaminato le percentuali di spazi edificati e spazi liberi e poi abbiamo separato gli edifici dalle altre superfici impermeabili (come strade e parcheggi). Infine abbiamo suddiviso le varie tipologie di tetti presenti nel Consorzio ZIP per capire fino a che punto possano essere riconvertiti in tetti verdi, sistemi di raccolta delle acque e/o di assorbimento dei raggi solari.

SOLUZIONI PROPOSTE

La combinazione di tetti verdi, sistemi di raccolta delle acque e dispositivi di assorbimento dei raggi solari, come ad esempio pannelli fotovoltaici ed impianti solari per il riscaldamento dell'acqua, permetterebbe al Consorzio di ridurre drasticamente l'utilizzo di carburanti fossili e quindi diminuire l'impatto ambientale legato alle attività industriali. Il grafico all'estrema destra mette a confronto le quantità di carico idrico sulle coperture durante un temporale. I tetti verdi riducono il carico in maniera molto più efficiente rispetto alle tradizionali coperture piane. I tetti verdi molto ampi sono leggeri ed eleganti e contribuiscono a regolare il clima all'interno degli edifici.

Molte delle soluzioni che sono state proposte cominciano ad essere applicate in altre zone d'Europa e del mondo. Se cambierà il modo di concepire la funzione degli edifici e del paesaggio della zona industriale, allora il Consorzio ZIP potrà fornire un prezioso contributo per la tutela dell'ambiente e della comunità padovana, divenendo un gruppo leader nel campo dell'industria sostenibile.

Icona del pdf "Assunti progettuali"

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••• Assunti progettuali


COSTANTI

Ogni scenario proposto rispetta una serie di linee programmatiche, delle vere e proprie "costanti" progettuali.

  1. Le acque reflue provenienti dai quartieri della zona settentrionale della città devono essere depurate. Ogni scenario deve proporre un luogo per la costruzione di un nuovo impianto di depurazione.
  2. Il livello di raccolta delle acque di piena all'interno del Parco Roncajette deve essere pari o superiore all'attuale volume idrico che può essere contenuto dagli argini del Canale Roncajette.
  3. È necessario tutelare cinque edifici storici all'interno dell'area, tra cui l'agriturismo "La Scacchiera".
  4. È necessario mantenere almeno due binari funzionanti nell'interporto ferroviario esistente.
  5. Sviluppo industriale del Consorzio ZIP: ogni scenario deve contemplare un'area di sviluppo per il Consorzio e per altri soggetti pari a 2 milioni di mq. Le zone industriali di proprietà del Consorzio ZIP devono essere in qualche modo riconvertite in modo da divenire maggiormente "verdi e sostenibili", in base alla normativa promulgata dal Siam (pdf 540 kb), il Modello di Aree Industriali Sostenibili.
  6. La zona del Parco Roncajette deve divenire parte di un corridoio verde regionale che da nord a sud colleghi il fiume Brenta con il Canale Roncajette. Inoltre è necessario conservare e potenziare le aree agricole e gli spazi verdi lungo le arterie stradali ed i principali canali della provincia di Padova.

VARIABILI

Sono state affrontate importanti questioni su cui non è ancora stato programmato alcun intervento da parte delle amministrazioni. Per questo si è deciso che le scelte progettuali relative a queste "variabili" fossero molto flessibili, affinché gli scenari potessero integrare un approccio diverso in grado di affrontare ogni problematica. Per esempio, mentre ogni scenario doveva contemplare la costruzione di un nuovo impianto di depurazione, la scelta del luogo non era imposta. Per poter offrire una vasta gamma di opzioni, ad ogni scenario è stata assegnata un'unica serie di variabili, o assunti, per guidare il lavoro di progettazione e garantire la massima diversità dei progetti.

Le variabili comprendevano i seguenti aspetti:

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••• Scenario A


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COSTANTI

Questo progetto per il parco Roncajette prevede l'integrazione tra la città di Padova e la zona industriale per mezzo di nuovi investimenti nell'area.Immagine virtuale dell'area trasformata in base allo scenario A

Consorzio ZIP e partner d'investimento realizzeranno quartieri residenziali con funzioni miste per soddisfare la crescente domanda di alloggi economicamente accessibili a giovani e famiglie. Inoltre la creazione di un grande fronte d'acqua offrirà a Padova l'opportunità di garantire lo sviluppo di un'area vitale per la città.

Il progetto si basa sulla creazione di un fronte d'acqua continuo. Prima di entrare nell'area del Roncajette, le acque del fiume Fossetta vengono trattate da un impianto di depurazione in modo da servire la zona settentrionale della città. Quando scorre all'interno del parco il fiume viene depurato da una serie di wetland disposte lungo il percorso. Per contenere i sedimenti inquinati attualmente presenti nel letto del corso d'acqua, il fiume Roncajette viene interrato. In questo modo il canale esistente viene trasformato in un percorso ricreativo sopraelevato che si estende da nord a sud. Il terreno viene scavato su entrambi i lati in modo da creare un lago ed una wetland nella zona adiacente. Il trasferimento della linea di trasporto merci e del fascio di binari in altre aree industriali, consente la nascita di un waterfront lungo quasi 2 km, costituendo una sorta di margine d'acqua per l'Isola di Terranegra.

Il rischio di piene viene a ridursi considerevolmente grazie all'aumento della capacità di raccolta delle acque nell'area all'interno del nuovo lago. I lotti destinati alle attività ricreative lungo il fronte d'acqua possono fungere da bacini di esondazione durante periodi di intense precipitazioni ed essere nuovamente fruibili non appena le acque di piena si ritirino.

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Un treno passeggeri ed un tram locale collegheranno l'area in questione con il territorio padovano. Entro 10 anni dall'inizio dei lavori, quattro nuovi quartieri offriranno ai circa 2 mila residenti una serie di strutture civiche, commerciali e sociali estremamente utili per attività lavorative e di studio. Le tipologie abitative, che variano dalle case a schiera a palazzi di cinque piani, sono accessibili, visto l'importo contenuto, a giovani professionisti e famiglie. Gli edifici industriali vicini alle zone residenziali vengono riconvertiti a fini commerciali in modo da garantire una zona di transizione tra gli insediamenti urbani e quelli industriali. Nella zona industriale nord il Fossetta, ormai pulito, viene riaperto per creare un waterfront continuo: si incentiva così la riqualificazione degli edifici prospicienti con destinazioni d'uso residenziali e miste.

Si propone la creazione di un piccolo campus con centri di ricerca ed alloggi universitari nelle attuali proprietà dell'università di Padova per attrarre industrie ed istituti di ricerca specializzati in alta tecnologia. Inoltre le abitazioni adiacenti sono collegate al campus per mezzo di una direttrice est–ovest che prosegue fino in città.

Ad ovest del lago sorge il centro storico dell'Isola di Terranegra; i residenti avranno facile accesso alle risorse dei nuovi quartieri, senza modificare caratteri e specificità del proprio borgo. La totalità dell'intervento – fatta eccezione per piantumazioni supplementari – ha luogo all'interno dei territori di proprietà del Consorzio ZIP.

Per collegare le nuove aree residenziali al centro storico di Padova si provvederà ad un ulteriore intervento lungo il Canale San Gregorio, ponendo particolare attenzione alle strutture esistenti, quali La Scacchiera, il maneggio Gondrano e Berta e il modello idraulico della Laguna di Venezia. Una strada di circonvallazione, percorsi pedonali ed equestri collegheranno tra loro queste strutture lungo una "fascia di destinazioni".

Nuove formazioni collinari permetteranno di distinguere visivamente l'area, altrimenti penalizzata da un paesaggio fin troppo pianeggiante. In questo modo, la zona sarà visibile anche da lontano e si potrà godere della vista del parco e del territorio circostante. La presenza di tre corridoi panoramici tra la zona industriale e la città favoriscono la circolazione e donano un'identità precisa all'area. Durante la costruzione del parco e delle abitazioni verranno rafforzati i collegamenti visivi per mezzo di una piantumazione incrementale di nuove specie vegetali.

Il parco industriale esistente aumenta i caratteri sostenibili del Consorzio ZIP: diminuisce l'attuale impatto ambientale grazie alla progressiva sostituzione delle coperture esistenti con tetti verdi; introduce canali fitodepurativi che rallentino e filtrino il carico delle acque piovane; gli spazi stradali ("streetscapes"), i campi sportivi e le attività commerciali migliorano l'ambiente pedonale ai margini della zona industriale.

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FASE 1

Nel corso dei primi dieci anni di lavori, un nuovo impianto di depurazione situato a nord (al di fuori della mappa presentata) ripulisce le acque provenienti dal fiume Fossetta. Una connessione ferroviaria per passeggeri collega la zona del Roncajette al resto della città. Nella zona industriale nord viene riaperto il Fossetta e questo getta le basi per la riqualificazione degli edifici con destinazioni d'uso residenziale e a carattere misto. Scorrendo verso sud, le acque si immettono in un nuovo lago lineare. Lo scavo del lago fornisce il terreno necessario alla creazione di collinette panoramiche, che offrono un collegamento visivo della città e dei Colli Euganei a est. Il letto inquinato del fiume Roncajette viene interrato e trasformato in un percorso ricreativo che si sviluppa da nord a sud. Il trasferimento della linea di trasporto merci e del fascio di binari in un'altra zona industriale di proprietà del Consorzio ZIP crea lo spazio necessario per lo sviluppo di un fronte d'acqua residenziale. Al momento di sostituire le coperture nella zona industriale, si procede all'attuazione delle strategie verdi progettate.

FASE 2

I dieci anni successivi sono destinati allo sviluppo residenziale di quattro comunità che contano ognuna circa 500 persone. L'università amplia le strutture di ricerca e provvede alla costruzione di una serie di abitazioni proprie. L'impianto di depurazione delle acque reflue esistente viene rinnovato, introducendo il trattamento terziario delle wetland e sviluppando una componente di ricerca. Le strade che collegano la zona industriale, il parco e la città di Padova da est a ovest vengono dotate di filari alberati. Il corridoio verde centrale nord–sud rafforza i collegamenti tra il fiume Brenta, il canale Roncajette ed Agripolis.

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AMBITO PROVINCIALE

I cambiamenti si estendono oltre i confini del parco. Il sistema di trasporto verrà migliorato notevolmente grazie allo spostamento dei binari e alla linea ferroviaria adibita al trasporto passeggeri, che viene ad utilizzare le stesse rotaie che collegano il centro di Padova con i comuni situati a sud. I nuovi lavori di piantumazione del parco fanno parte di un progetto più ampio, volto alla realizzazione di un corridoio verde nord–sud che collegherà Padova ai comuni limitrofi e al fiume Brenta. Il Roncajette, ora pulito, prosegue il suo corso nel paesaggio verso sud fiancheggiato da un percorso pedonale. Gli spazi verdi si estendono ben oltre i limiti del parco ampliandosi nei corridoi verdi dei maggiori assi infrastrutturali. L'espansione industriale proposta a sud da parte del Consorzio ZIP viene attuata tenendo in considerazione i carattere ambientali del luogo e la tutela delle zone agricole e delle abitazioni a est del tratto meridionale della linea ferroviaria. Il resto dell'espansione industriale e logistica proposta dal Consorzio ZIP si realizzerà nella zona industriale esistente, ad est e a nord del parco Roncajette.

Attraverso l'integrazione di nuove abitazioni, sistemi di trasporto, corsi d'acqua e parco, questo progetto da' vita ad uno sviluppo economico, sociale ed ambientale per Padova e provincia.

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••• Scenario B


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Questo scenario prevede la realizzazione di un parco didattico basato sulla depurazione delle acque, unico nel suo genere in Italia. Il parco viene a connettere gli insediamenti industriali esistenti con le aree residenziali limitrofe. I visitatori del nuovo Parco Roncajette avranno l'opportunità di intraprendere un percorso didattico–educativo all'insegna dell'acqua, acquisendo una rinnovata sensibilità nei confronti dello stato qualitativo delle acque e dei processi di depurazione e di riutilizzo della risorsa idrica. Questo scenario propone il trattamento delle acque inquinate, migliorando non solo l'habitat naturale del parco, ma anche dando luogo ad interessanti spazi pubblici ricreativi ed offrendo un'esperienza didattica unica.

LA DEPURAZIONE DELLE ACQUE NEL PARCO RONCAJETTE

La realizzazione di un sistema fluviale pulito ed ecologicamente sano inizia a nord del parco con il trattamento delle acque reflue e piovane provenienti dai quartieri nord della città di Padova. Per eliminare un'ulteriore fonte di inquinamento nel Canale Roncajette, si prevede di depurare il fiume Fossetta. Il corso d'acqua, passante sotto la zona industriale nord e successivamente sotto il Canale Piovego, viene convogliato verso un nuovo impianto di depurazione sotterraneo.

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Una serie di colline verdi sopra il depuratore ipogeo evidenziano l'entrata del nuovo parco pubblico; questo spazio offre viste prospettiche lungo il canale, costituendo un luogo di sosta per i passanti in transito lungo le piste ciclabili del parco. Inoltre, il sito segnala il principale accesso nord al parco, costituito da una serie di wetland fitodepurative lungo tutto il margine est del Parco Roncajette. Il nuovo impianto opera il trattamento primario e secondario delle acque reflue, rilasciando successivamente l'acqua per i trattamenti terziari di depurazione nel sistema di wetland.

WETLAND (IL PARCO LINEARE)

Il sistema di wetland proposto presenta una serie di aree estetico–naturalistiche che operano come sistema di trattamento terziario dell'acqua e come parco lineare per i visitatori. Immagine virtuale dell'area trasformata in base allo scenario BLe vasche ellittiche fitodepurative evidenziano solennemente il processo di depurazione dell'acqua, che diviene visibilmente pulita procedendo verso sud. Il sistema di wetland si sviluppa interamente all'interno dei confini di proprietà del Consorzio ZIP, seguendo il percorso principale degli argini esistenti del Fiume Fossetta fino alla sua confluenza con il Canale Roncajette nella zona centrale del parco. Un sistema separato di wetland verrà localizzato a nord–ovest del Parco Roncajette lungo il corso del fiume prima che questo attraversi il Canale San Gregorio e scorra all'interno del parco. Questo sistema intende trattare le sostanze inquinanti delle acque urbane di prima pioggia: è dotato di una serie di dighe e consente la crescita di vegetazione tipica delle aree umide, atta a portare in superficie e filtrare le sostanze nutrienti ed i metalli pesanti. Se necessario, il sistema, dotato di sufficiente capacità idraulica, può essere utilizzato per il controllo delle acque di piena. Non appena il Canale Roncajette entra nel parco, si viene ad unire all'acqua depurata del fiume Fossetta, per poi passare attraverso la sequenza successiva del sistema di wetland, interamente costruito entro le anse alluvionali esistenti del Roncajette. Il progetto permette l'unione dei due corsi d'acqua, lasciando intatto il sistema arginale storico.

Una serie di sentieri pedonali segue il corso d'acqua. Il nuovo sistema ciclo-pedonale attraverso le wetland è costituito da un percorso sopraelevato creato attraverso il riempimento e la fitodepurazione dei sedimenti inquinati all'interno del Canale Roncajette esistente. Lungo questo tracciato sono presenti molteplici passerelle per osservare il paesaggio e per sostare lungo il percorso durante le visite didattico–educative. Il sentiero è caratterizzato dalla cura dei dettagli architettonici, tra cui si menzionano i percorsi in ghiaia e legno, le murature in pietrame, le passerelle in legno. L'esperienza del camminare lungo questo sistema unico di wetland consente di apprezzare la sequenza di spazi confortevoli dove in qualunque stagione ci si può recare per ammirare il paesaggio, rilassarsi ed imparare a conoscere il ciclo dell'acqua. Il sistema di wetland, oltre a migliorare la qualità dell'acqua, a creare opportunità ricreative e stimolare esperienze didattiche, fornisce ampie nuove zone per la regolamentazione delle acque di piena ed un migliore habitat naturale per pesca ed uccelli. I benefici si estendono anche oltre i limiti del parco: le viste panoramiche verso la zona industriale, dalla zona industriale e da Padova verranno evidenziate in modo considerevole.

FUNZIONE E PROGETTO

Il sistema di wetland è diviso principalmente secondo tre zone:

1. La prima comprende una serie di vasche ellittiche di fitodepurazione contenute da spesse murature di pietrame poste parzialmente od integralmente al di sopra della quota terra esistente. Queste strutture includono stagni di regolamentazione delle acque e vasche d'acque profonde. L'acqua, scorrendo all'interno di questi dispositivi, rimarrà in questa prima zona nord per tre–quattro giorni. Il passaggio dell'acqua da una vasca ad un'altra successiva è marcato da una serie di dispositivi di filtraggio. Il percorso pedonale sopraelevato consente la vista dall'alto delle vasche ellittiche di trattamento che variano in altezza da 1 a 3 metri.

2. Le zone umide sono formate da una serie di isole createsi nelle zone di wetland poco profonde dove maggiori sono le condizioni naturali adeguate. L'acqua rimane all'interno degli stagni da due a tre giorni. Le aree umide sono state disegnate in modo tale che mantengano e proteggano alcune aree esistenti caratterizzate da alberature ad alto fusto creando così un paesaggio dall'habitat naturale maggiormente diversificato. La terra di scavo della zona attorno a queste isole viene utilizzata per il riempimento del corso esistente del fiume Roncajette in modo da formare un substrato per la fitodepurazione. L'acqua dalle vasche profonde a monte, viene poi convogliata per mezzo di tubazioni in stagni poco profondi, riempiendo la zona attorno alle isole e creando le condizioni ideali per la crescita della vegetazione delle wetland nella fase successiva di trattamento. Il percorso sopraelevato taglia a metà la zona paludosa e fornisce accesso ad alcune isole.

3. Gli stagni di depurazione costituiscono la fase finale del ciclo. Qui l'acqua di alta qualità proveniente dalle wetland a monte permane per uno o due giorni. Questi stretti, lunghi e profondi segmenti d'acqua del sistema di wetland daranno luogo ad una serie di cascate d'acqua pulita e depurata prima di confluire nuovamente nel Canale Roncajette. Questi stagni paralleli verranno separati da una vegetazione alta e densa e racchiusi all'interno di muri contenutivi che ne assicurino la forma. Inoltre, parte del volume d'acqua proveniente dagli stagni di fitodepurazione verrà riutilizzata per scopi ricreativi nel nuovo centro acquatico e nei numerosi giochi d'acqua, ma anche per scopi domestici negli insediamenti a sud in prossimità del modello idraulico della laguna di Venezia.

DIDATTICA E RICERCA

La zona meridionale del parco termina in una sorta di celebrazione dell'acqua depurata, enfatizzando gli aspetti educativi del sistema di wetland con il riutilizzo dell'acqua dolce per scopi domestici, industriali e ricreativi. Si progetta di adibire il modello idraulico della laguna di Venezia a museo. Questa parte del parco funziona anche come collegamento tra l'impianto di depurazione esistente ed il nuovo centro universitario di ricerca grazie ai percorsi pedonali che attraversano il sistema di wetland. Le passerelle sopraelevate lungo il Roncajette, non accessibili al traffico automobilistico,  sono sufficientemente ampie da ospitare all'occorrenza veicoli d'emergenza così come piccoli pulmini turistici e scolastici. Nella medesima area i nuovi fabbricati universitari ospitano aule per la didattica e gli edifici del campus sono dotati di spazi aperti, campi sportivi, piscine ed aree alberate. La zona sud del parco costituisce l'entrata per i visitatori provenienti da sud.

Il sistema di wetland unisce l'intero parco da nord a sud: dagli spazi collinari a nord–est al di sopra dell'impianto di depurazione al modello della laguna di Venezia a sud–ovest.

Il modello idraulico della laguna ed i servizi universitari richiameranno presumibilmente molti visitatori. Per incrementare l'esperienza ricreativa ed attrarre il maggior numero di persone, quest'area del sito sarà dotata anche di un centro acquatico indipendente che includa quattro piscine, un nuovo hotel ed alcune zone di vendita al dettaglio a servizio dei visitatori.

IL MARGINE OVEST

Nelle aree ad est del Canale San Gregorio e a sud dell'Isola di Terranegra, vengono creati una serie di campi sportivi ed alcune zone alberate. Questo approccio di tipo minimalista contrasta con la complessità del sistema di wetland. L'obiettivo è quello di migliorare le attuali attività sportivo–ricreative ampliando gli argini esistenti in alcuni punti strategici. Inoltre, l'allargamento degli argini dà luogo ad alcuni terrapieni sopraelevati che ospitano campi, piste di atletica leggera e spazi per la sosta lungo i percorsi pedonali est–ovest all'interno del parco.

PARCHEGGI ED ACCESSIBILITÀ

Tutta la nuova circolazione est–ovest è di tipo ciclo–pedonale. Solo la circonvallazione periferica prima dell'entrata del parco è accessibile in auto da parte dei potenziali visitatori. I parcheggi sono localizzati al di fuori del perimetro del parco in strada ed in zone parcheggio con meno di 100 posti auto. Un'ampia strada sopraelevata costruita tra l'estremità arginale est e la ferrovia, fornisce un accesso facile e veloce al parco ed ulteriori parcheggi a raso in strada.

Il lato ovest del parco è limitato all'accesso pedonale; dieci ponti attraversano il San Gregorio, cinque dei quali sono solo ciclo–pedonali. Le passerelle in progetto sono pedonali fatta eccezione per il ponte sud che consente il transito automobilistico. I parcheggi ad ovest sono collocati solo sul lato occidentale del canale San Gregorio in uno schema che tenta di integrare campi agricoli e parcheggi. Tutti i luoghi di sosta avranno un tipo di pavimentazione permeabile in modo da ridurre i problemi delle acque di piena ed aiutare a mantenere pulita l'acqua nel parco.

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FASE 1

I primi dieci anni di sviluppo del parco sono dedicati alla costruzione dei percorsi e delle murature di contenimento, ed all'escavazione delle wetland per il trattamento delle acque reflue. Nella parte nord del parco viene realizzato un nuovo impianto di depurazione sotterraneo coperto da un parco collinare. Ad ovest vengono costruite una serie di dighe ed una piccola vasca di raccolta delle acque di pioggia in modo da depurare il Canale Roncajette. L'esistente Canale Roncajette viene riempito con parte del suolo estratto dallo scavo e con un particolare tipo di piante fitodepurative per eliminare i sedimenti inquinati. Si piantano vegetazioni appropriate per le wetland e fasce alberate.

Viene completata la circonvallazione carrabile arretrandola rispetto al perimetro del parco; vengono costruite le passerelle pedonali ed i ponti carrabili proposti. Lungo il Canale San Gregorio si vengono a completare i percorsi ricreativi. Inoltre nella zona sud, il modello idraulico della laguna di Venezia viene adibito a museo e viene realizzato un centro di ricerca universitaria. Nella zona industriale nord e nell'area principale della zona industriale, le coperture esistenti, se bisognose di interventi di restauro, vengono sostituite con diverse tipologie di tetti verdi.

FASE 2

Quando la vegetazione delle wetland si è ben adattata, l'acqua può essere re-introdotta nel sistema. Nella zona sud il centro acquatico, che include anche un hotel ed uno spazio commerciale di vendita al dettaglio, viene completato e messo in funzione grazie all'acqua depurata. Il complesso di wetland a questo punto è divenuto un habitat naturale di prima qualità per uccelli, pesci, flora e fauna selvatiche. Il nuovo percorso sopraelevato nelle wetland del Roncajette viene aperto per visite guidate.

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AMBITO PROVINCIALE

Il sistema di wetland realizzato, oltre ad offrire acqua di miglior qualità, opportunità ricreative ed esperienze didattiche, è un capace strumento di controllo delle piene migliorando al tempo stesso l'habitat naturale. I benefici si estendono ben oltre i limiti fisici del sistema. Le viste panoramiche dal parco verso la zona industriale, verso Padova e verso la provincia verranno enfatizzate, facendo così conoscere il parco a gran parte dei cittadini.

Questo progetto agisce positivamente anche al di fuori del Parco Roncajette. Il fiume Roncajette prosegue il suo corso nel paesaggio verso sud fiancheggiato da un percorso ciclo–pedonale. Gli spazi verdi si estendono ben oltre i limiti del parco ampliandosi nei corridoi verdi dei maggiori assi infrastrutturali.

L'espansione proposta a sud da parte del Consorzio ZIP viene completamente realizzata, fornendo nuove opportunità economiche per i Comuni dell'area metropolitana di Padova. Questa espansione include non solo attività industriali, ma anche aree residenziali, commerciali, destinazioni d'uso miste ed ampi spazi verdi nel circondario. Si prevede inoltre una politica di tutela del paesaggio agricolo in prossimità delle maggiori arterie stradali, mantenendo i caratteri visuali storici della regione interessata.

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••• Scenario C


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Questo scenario riqualifica l'area attraversata dal canale Roncajette in un parco ricreativo basato sull'acqua, valorizzando al tempo stesso il ruolo del Consorzio ZIP come gruppo leader nella ricerca industriale e nello sviluppo sostenibile nella città di Padova e nel Veneto. I nuovi insediamenti nascono in stretta relazione con l'infrastruttura esistente, consentendo alla zona industriale di estendere la rete stradale preesistente. Concentrando ricerca, commercio e logistica internamente e perimetralmente all'attuale zona industriale, si preserva in questo modo il paesaggio agricolo a sud. Il trasferimento del fascio di binari esistenti costituisce uno degli interventi prevalenti di questo progetto. Lo spostamento dei binari migliora l'accessibilità e la visibilità del Parco Roncajette, permettendo la nascita di molteplici attività ai limiti del parco.

L'area prospiciente il parco, in precedenza occupata dal fascio binari, genererà una crescita del valore immobiliare in questa parte della zona industriale permettendo nuove destinazioni d'uso: residenziale, usi misti, sviluppo e ricerca universitaria.

Questa dislocazione offre al Consorzio ZIP ed al Gruppo Ferrovie dello Stato importanti opportunità di ampliamento ed un consistente accrescimento dell'esistente interporto ferroviario trasformandolo in un più efficiente e produttivo servizio intermodale. Si vengono a costruire più di 500.000 mq per nuovi magazzini in stretta connessione al nuovo fascio binari. Questo permette a Padova di accrescere gli insediamenti industriali dedicati alla logistica il cui fabbisogno risulta essere in costante aumento.

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Uno degli aspetti principali del progetto riguarda la collocazione all'interno del parco della nuova sede del Consorzio ZIP. L'alto edificio, che viene ad operare una sorta di collegamento tra la zona industriale ed il parco, diviene simbolo di uno sviluppo industriale sostenibile ipotizzato da questo scenario.

Si invita il Consorzio ZIP a riprogettare il paesaggio non solo per una visione a quota terra, "dal basso", ma anche a quote elevate, "dall'alto". Adottando una diversa strategia di sviluppo, il Consorzio ZIP può ridurre l'espansione in orizzontale dell'edificato e crescere in altezza. Spazi attraenti e funzionali all'aperto vengono creati attraverso una serie di tetti verdi in alcuni casi accessibili per dipendenti e visitatori. Questo scenario, che propone un intenso programma di edificazione, include un vasto numero di progetti a larga scala che richiedono un forte investimento di capitale ed estrema coordinazione fra i vari investitori.

Aspetti chiave in questo sforzo concertato saranno:

Immagine virtuale dell'area trasformata in base allo scenario CIl miglioramento del sistema di trasporti risulta essere essenziale per collegare città, parco e zona industriale. Questo progetto propone tre nuove strade carrabili: una da nord a sud e due di percorrenza est–ovest. Queste infrastrutture consentono un adeguato accesso ai diversi luoghi del parco, collegando inoltre le attuali sedi dell'Università alle nuove proprietà universitarie all'interno del parco. L'arteria stradale nord–sud costituisce l'asse di distribuzione attraverso il nuovo centro di sviluppo, collegando i quartieri a nord della zona industriale alle comunità a sud. Una nuova linea ferroviaria passeggeri ferma nell'area in due stazioni, offrendo accesso diretto all'Università, alla zona industriale ed al parco. Un esteso network di percorsi ciclabili e pedonali lungo tutto il parco collega la zona industriale e la città, fornendo ulteriori alternative di trasporto ed aumentando le occasioni ricreative. Riguardo alla problematica delle acque, si propone la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione nella zona di pertinenza del Consorzio ZIP, a sud del Canale Piovego e ad est di Corso Argentina. Questo impianto raccoglierà e tratterà le acque reflue attualmente convogliate nel Canale Fossetta e provenienti dalle aree residenziali a nord della città. Un processo di escavazione e/o di riempimento del letto del canale risolverà il cronico problema dei sedimenti inquinati nel Fossetta.

Le acque reflue prodotte dai nuovi insediamenti all'interno della zona industriale verranno trattate nel depuratore esistente. Per far diminuire i picchi di precipitazione delle acque di pioggia della zona industriale – acque che attualmente vengono unite con quelle di scarico ed inviate al depuratore esistente – verranno realizzati una serie di tetti verdi, dispositivi per la raccolta delle acque e canali fitodepurativi in modo da trattenere e filtrare l'eccesso di acque di pioggia riducendo il carico totale.

È fondamentale che l'area del Roncajette mantenga al suo interno un nucleo verde di tipo ricreativo a servizio delle comunità locali e dei possibili fruitori della provincia. Le attività ricreative, passive ed attive, includono un centro acquatico ed un lago con campi e piste sportive. L'infrastruttura verde creata all'interno del parco può così permeare anche all'interno della città e della zona industriale. Questo permette lo sviluppo di percorsi ciclo–pedonali di collegamento, di corridoi piantumati che rendano riconoscibile la topografia dei luoghi, di sistemi basati sull'acqua e sulla piantumazione già intrapresi negli spazi pubblici e nei canali di Padova.

Il Consorzio ZIP ha l'opportunità di divenire un ente esemplare in termini di sostenibilità ambientale, costituendo un modello per altri insediamenti industriali in Italia e nell'Unione Europea.

Il Ministero italiano dell'Ambiente dispone attualmente di risorse limitate. Sebbene regolamenti e legislazioni siano stati solo parzialmente messi in atto dal Ministero, l'Italia ha come obiettivo la riduzione dei consumi energetici nazionali; questi sono stati stabiliti dall'Unione Europea con altri obiettivi sotto elencati.

Anche il Consorzio ZIP ha mostrato interesse e volontà d'adeguamento alla normativa promulgata dal Modello di Aree Industriali Sostenibili [Siam (pdf 540 kb)] volta al raggiungimento di una sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Con il progetto Siam, il Comune di Padova, l'Università di Padova ed il Consorzio ZIP hanno  tutti assunto la responsabilità di intraprendere una serie di studi preliminari atti a definire un "Modello di area industriale sostenibile" contenente criteri di sostenibilità. Uno dei benefici del progetto risiede nella possibilità di riqualificazione e di sviluppo della zona industriale continuando a perseguire strategie sostenibili.

Questo potrebbe potenzialmente stimolare una più vasta tendenza di pratiche "verdi" auto–organizzate in altre attività pubbliche e private.

Le linee guida ambientali dell'Unione Europea sono basate sulla convinzione che "alti standard ambientali stimolano l'opportunità di innovazione e sviluppo".

Il Programma di Azione intitolato "Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta" evidenzia l'importanza dei seguenti punti per il periodo compreso tra il 2001 ed il 2010:

(da: http://europa.eu.int/pol/env/overview_en.htm)

L'Unione Europea ha stabilito anche una direttiva relativa al "Trattamento delle Acque Urbane di Scarico" (91/271/Eec). Dal momento che le acque di scolatura non vengono attualmente depurate nei canali dell'area del Roncajette, questa direttiva contiene delle implicazioni importanti per Padova e per ZIP.

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FASE 1

Gli interventi volti al miglioramento dell'infrastruttura di trasporto esistente determinano la struttura del parco e del suo futuro sviluppo. Il fascio di binari viene trasferito ed ampliato; un nuovo percorso carrabile nord–sud viene realizzato in adiacenza alla linea ferroviaria. Inizia l'edificazione del nuovo impianto di depurazione con l'aggiunta di una vasca di fitodepurazione. Inizia lo scavo del lago a sud che viene a fornire il terreno di riempimento per il fascio binari e per la costruzione della nuova strada carrabile. Gli edifici industriali esistenti vengono adibiti a spazi per la ricerca universitaria e ad uffici. Le strategie verdi, che includono la creazione di canali e wetland fitodepurative, tetti verdi, pannelli solari ed alberature lungo gli assi viari, iniziano ad essere realizzati nella zona industriale esistente. Il riutilizzo degli edifici della zona industriale nord e la creazione di un fronte d'acqua iniziano a dar vita ad attività pubbliche quali ad esempio mercatini all'aperto, museo, atelier, teatro ed altri servizi ricreativi.

FASE 2

Viene completato il nuovo impianto di depurazione per trattare le acque reflue dei quartieri residenziali posti a nord della città. La sede del Consorzio ZIP viene costruita all'interno del parco. Viene anche realizzato il nuovo centro di trasporto intermodale che include al suo interno linee ferroviarie e scambio autobus per il trasporto pendolare della città e della Zona Industriale. Vengono costruite due strade carrabili est–ovest che collegano zona industriale e città. Lo sviluppo insediativo si protrae lungo il limite est del parco includendo ricerca e sviluppo, destinazioni d'uso miste, commercio e residenza. Il modello idraulico della laguna di Venezia viene aperto al pubblico e dotato di servizi ricreativi in prossimità del nuovo lago. Si riapre il fiume Fossetta, riqualificando la zona industriale nord con destinazioni d'uso abitative e a carattere misto.

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AMBITO PROVINCIALE

Lo scenario C promuove il coordinamento e la collaborazione degli attori coinvolti: il Consorzio ZIP e le industrie associate, il Comune di Padova, l'Università di Padova, il Gruppo Ferrovie dello Stato, ecc. Riprogettando le destinazioni d'uso esistenti, questa alternativa offre consistenti opportunità di sviluppo economico, minimizzando al tempo stesso l'impatto ambientale di uno sviluppo industriale nei comuni limitrofi. Oltre ad adottare strategie verdi per l'industria all'interno della zona industriale attuale, questa alternativa propone una crescita industriale di completamento che si viene a limitare ad alcune zone di proprietà del Consorzio ZIP ed ad alcuni lotti direttamente adiacenti. Invece di espandere gli insediamenti produttivi a sud, questo progetto propone la tutela dell'area come parte del network paesaggistico della provincia di Padova. Questo permetterà di mantenere il paesaggio agricolo, abitazioni a bassa densità, habitat naturali e spazi aperti ricreativi. Il progetto inoltre offre l'opportunità di piena collaborazione tra le amministrazioni locali, l'università, i comuni del circondario padovano e gli enti di trasporto. Si spera che il coordinamento e lo scambio portino ad un tavolo comune azionisti e potenziali investitori nell'area del Roncajette. Migliorerà così il futuro economico a lungo termine del Consorzio ZIP, la ricerca dell'Università di Padova e l'accessibilità agli spazi aperti di Padova e dintorni.

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••• Valutazione comparativa


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••• Attuazione dei progetti


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ENTE PAESAGGIO PADOVA

Il qui proposto "Ente Paesaggio Padova" intende essere un'organizzazione non–profit che si venga ad istituire in modo da agevolare la realizzazione del Parco Roncajette. L'ente vuole essere un nuovo organismo a carattere pubblico (Epp – Ente Paesaggio Padova) con responsabilità che vanno dalla raccolta fondi al lancio sul mercato, dalla programmazione all'organizzazione di gruppi di volontariato locali, dall'istituzione di servizi di sicurezza alla gestione e manutenzione associate con il nuovo parco.

Il maggiore azionista potrebbe essere rappresentato dal Comune di Padova. L'organismo verrebbe ad essere un'organizzazione pubblica con soci privati. L'Ente Paesaggio Padova sarebbe costituito con lo scopo di supervisionare la pianificazione, la costruzione e la gestione del nuovo parco pubblico. L'istituzione di tale società può creare nuove sinergie economiche e sociali. Inoltre, la riqualificazione urbana del Parco Roncajette potrebbe divenire un modello per lo sviluppo di altri parchi futuri nella regione. In questo modo l'ente potrebbe potenzialmente espandere la sua funzione in un contesto più ampio ed il Parco Roncajette potrebbe divenire catalizzatore di sviluppo per un sistema integrato di parchi non solo a livello comunale, ma anche a livello provinciale.

OBIETTIVI PROGRAMMATICI

  1. TRASFORMAZIONE URBANA: provvedere alla riqualificazione di aree urbane attraverso lo sviluppo del parco, della zona industriale, delle attività ricreative, degli spazi aperti, dei sistemi di trasporto a beneficio dei residenti di Padova, dei turisti e dell'ambiente.
  1. MANUTENZIONE: assistere nella manutenzione dei parchi, degli spazi aperti, delle attività ricreative, delle piazze e del paesaggio urbano attraverso mezzi pratici, economici e partecipativi in modo da realizzare spazi puliti, sicuri ed attraenti.
  1. PARTECIPAZIONE: promuovere e rafforzare la partecipazione delle amministrazioni pubbliche, delle istituzioni pubbliche e private, dei cittadini della provincia nella pianificazione, nello sviluppo, nella gestione e nell'amministrazione di parchi pubblici residenziali, commerciali ed industriali.
  1. FINANZIAMENTO: procurare ed incrementare le risorse finanziarie in modo da fornire e mantenere in modo adeguato qualità, quantità ed adeguata presenza di parchi, spazi aperti, servizi ricreativi, spazi stradali ("streetscapes") ed insediamenti industriali sostenibili.

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••• Metodologia progettuale


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IL WORKSHOP

Lo studio è iniziato a settembre 2005, appena prima dell'inizio del semestre scolastico, con un workshop a Padova. La visita ha avuto principalmente due scopi: il primo, esaminare e conoscere l'area di studio, il suo contesto provinciale e le problematiche attualmente in atto; il secondo, iniziare a valutare possibili progetti e linee guida per il sito in esame. Il seminario ha richiesto un intenso periodo di lavoro per tutta la durata della permanenza a Padova.

Di giorno si è avuto l'opportunità di essere introdotti ai problemi del luogo grazie alle numerose presentazioni da parte di tecnici del settore e grazie a continui sopralluoghi dell'area in esame; di sera ci si è incontrati per discutere le problematiche osservate ed organizzare le informazioni raccolte. E' stato evidente come uno degli obiettivi del nostro lavoro sarebbe stato quello di illustrare le conseguenze di una serie di assunti strategici dal momento che molti erano i dubbi politici ancora non risolti.

I GRUPPI DI LAVORO

La classe è stata suddivisa in quattro gruppi direttivi, ognuno dei quali ha coordinato a turno il lavoro dell'intero gruppo di studio per un periodo variabile tra le tre e le quattro settimane.

Il 1˚ Gruppo direttivo ha organizzato i sopralluoghi e stabilito le modalità di analisi del sito in esame, intuendo per la prima volta problemi ed opportunità che dovevano essere sviluppati negli scenari alternativi dello studio. Parte del lavoro organizzativo ha avuto luogo durante la visita a Padova ed in seguito a Cambridge. In questa fase dello studio si è elaborato un elenco di idee progettuali e linea guida ed organizzato una base dati per ordinare le informazioni raccolte. Nella breve settimana della nostra visita si è venuti a conoscenza del luogo e delle sue complessità. Con il procedere della settimana, gli obiettivi del lavoro sono andati definendosi. Durante i sopralluoghi gli studenti sono stati suddivisi in sottogruppi in base alle caratteristiche geografiche dei luoghi analizzati ed alle tematiche riscontrate. Ogni sera, il gruppo di lavoro si è alternato in sedute di "brainstorming" collettive per produrre potenziali progetti e linee guida per l'area in esame. Lo scopo pedagogico di questo esercizio è stato quello di capire il luogo attraverso la continua proposta di schemi progettuali, derivanti da progetti preesistenti, suggeriti talvolta dai tecnici incontrati durante il giorno od osservati dai membri dello studio, ed esaminando infine le loro implicazioni. Durante il workshop di Padova si sono raccolti circa 80 schemi progettuali e linee guida che variavano da piccoli accorgimenti di urban design, come ad esempio indicare in modo più appropriato l'entrata del Parco Roncajette, a più estesi interventi di pianificazione, come ad esempio convertire l'intera area del parco in un sistema di wetland per il trattamento delle acque di prima pioggia preservando l'habitat naturale. Tornati a Cambridge, con ulteriori proposte ed idee progettuali si è giunti alla catalogazione in totale di 120 progetti. Un programma computer per l'elaborazione di sistemi informativi territoriali (Gis – Geographic Information System) è stato poi usato per creare un diagramma geo–referenziato per ognuna delle idee progettuali disegnate manualmente.

Il 2˚ Gruppo direttivo ha coordinato la definizione degli scenari alternativi per la zona centrale del Parco Roncajette, inserendo l'area di studio nel più vasto contesto della provincia di Padova. Si sono considerate molteplici questioni che Padova ed il Consorzio ZIP dovranno affrontare in futuro in termini di sviluppo urbano, economico, ambientale e culturale. Questo tentativo si è basato su osservazioni raccolte durante la visita al luogo, su conversazioni effettuate con le amministrazioni comunali e con le autorità accademiche e sulle tendenze demografiche di sviluppo nei comuni di Padova e provincia. Delineati gli argomenti di analisi, ogni studente ha sviluppato una tematica scegliendo e soprapponendo 20 diagrammi Gis considerati appropriati per la rappresentazione del tema prescelto. L'individuazione dei diagrammi più frequentemente utilizzati in questo esercizio ha consentito al gruppo di definire le decisioni preminenti da stabilire per il futuro del parco. Ogni studente ha elaborato in seguito un nuovo piano territoriale, esito di una particolare combinazione di queste decisioni. Nonostante fosse divenuto necessario elaborare ulteriori diagrammi raggiungendo un totale di 250 schemi, in ogni progetto non sono stati utilizzati più di 20 diagrammi. I risultanti 13 schemi sono stati presentati agli inizi d'ottobre. Sono poi state condotte ricerche specifiche sui progetti prodotti e sulle linee guida emerse dai singoli studenti e dal gruppo di lavoro. I progetti sono stati sviluppati all'interno di una struttura comune in modo da permettere eventuali paragoni tra i progetti elaborati. Dopo che una serie di esercizi successivi ha ulteriormente ridotto il numero di alternative, sono stati selezionati sei scenari. Gruppi di due o tre studenti hanno in seguito sviluppato i progetti in modo più dettagliato per ciascuna delle sei alternative, considerando il Parco Roncajette vero e proprio ed il più vasto ambito provinciale in cui è inserito. Questi sei schemi, dopo una fase di ricerca ed analisi, sono stati presentati a fine ottobre ad una delegazione del Consorzio ZIP, del Comune di Padova e dei Comuni limitrofi.

Il 3˚ Gruppo direttivo ha guidato il gruppo di lavoro nella valutazione e nella scelta del tipo di alternative da portare avanti. Grazie alle considerazioni raccolte durante la revisione di ottobre, alle ricerche effettuate, agli schemi proposti, agli incontri ed ai dibattiti fra i membri dello studio, si è stabilito di ridurre gli scenari alternativi a tre singole proposte. Si è perciò lavorato in gruppi di quattro studenti per sviluppare in maniera definitiva i progetti per ciascuno dei tre scenari presentati in questa mostra. Nel frattempo, i singoli componenti dei gruppi hanno intrapreso ulteriori analisi ed elaborazioni dei principali progetti richiesti dalle tre alternative finali. A questo punto, ogni studente aveva approfondito almeno due progetti: uno, incentrato sul progetto del Parco Roncajette, e l'altro, che avrebbe considerato le implicazioni dello studio in ambito provinciale. I tre scenari alternativi sviluppati ulteriormente, sono stati riesaminati a fine novembre da alcuni membri della facoltà di Harvard Design School.

Il 4˚ Gruppo direttivo ha organizzato il lavoro preparatorio per la presentazione finale. Si sono codificate le norme di rappresentazione visuali per l'intero lavoro di gruppo suddividendo i vari incarichi (disegno, impaginazione, stesura dei testi e progetto grafico) in modo da produrre un'illustrazione grafica e scritta atta a descrivere i tre scenari alternativi come parte di un progetto coerente.

Questo studio e questa mostra sono il prodotto di un lavoro collettivo. Sebbene ogni studente si sia concentrato su particolari argomenti, il risultato finale è volontariamente sintetizzato in  un'unica proposta, frutto di lunghe discussioni, management efficienti e di un eccezionale livello di cooperazione fra un gruppo multidisciplinare.

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••• Partecipanti


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Arthur Adeya

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio. Laureato in Architettura presso l'Università di Nairobi, Kenya, ha lavorato precedentemente come architetto in progetti d'edilizia economica popolare.

Charlotte Barrows

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio. Si è laureata presso l'Università della Virginia con una laurea in Scienze dell'Architettura. In precedenza ha lavorato in uno studio di architettura a Londra, Inghilterra.

Ashley H. Bastow

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio. Si è laureata in Storia d'Arte presso l'Università di Colgate. In precedenza ha lavorato in uno studio di architettura a Washington DC nel progetto del Museo Nazionale dell'Indiano Americano.

Philippa Brashear

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio. Si è laureata presso Harvard College con un specializzazione in Scienze Ambientali e Politica Pubblica. Ha lavorato per una Comunità di Sviluppo Non Governativa (NGO) su alcuni progetti in India e in una comunità di servizio "New Yorkers for Parks" ("Newyorkesi per i parchi").

E. Susan Chamberlain

è studente nel Master di Pianificazione Urbana. In passato ha studiato informatica presso il MIT laureandosi presso l'Università Northeastern con specializzazione in letteratura inglese. Susan è stata assistente di ricerca al Volpe Center nel Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti, dove ha lavorato sulla gestione dei database e dei Sistemi Informativi Geografici Territoriali (GIS).

Keith Cinami

è studente nel Master di Pianificazione Urbana. Ha studiato Economia Aziendale, specializzandosi in Finanza presso l'Università di Rhode Island. Ha lavorato nell'ambito della direzione finanziaria e con l'organizzazione ambientale non–profit "Save the Bay" di Rhode Island.

Marisa Fort Spear

è studente nel Master di Architettura. Ha un diploma di laurea in Architettura presso la Columbia University. Durante il suo primo anno di università Marisa ha partecipato ad un programma di studio all'estero a Roma.

Stephanie Hurley

è studente di dottorato. Ha un diploma di laurea in Studi di Conservazione e Risorse presso l'Università della California a Berkeley ed un Master in Architettura del Paesaggio presso l'Università di Washington. Ha lavorato come ricercatrice e consulente per la città di Seattle e come pianificatore del paesaggio per lo Stato di Washington.

Young Min Kim

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio. Si è laureato in Scienze dell'Architettura del Paesaggio ed in Scienze dell'Architettura nell'Università Nazionale di Seoul, Corea. Ha fatto uno stage presso Group Han, uno studio di architettura del paesaggio a Seoul, Corea, e presso EDAW ad Irvine, California.

Ilana Liebert

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio. Si è laureata presso il Dartmouth College con una specializzazione in Geologia ed in Arte. Ilana ha esperienza accademica e professionale in geologia ed in geochimica ambientale.

Lauren Therese Lynn

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio. Si è laureata presso l'Università di Miami, Oxford, Ohio, dove ha ricevuto un diploma di laurea in Architettura. Recentemente ha lavorato presso lo studio Michael Van Valkenburgh and Associates a Cambridge nel Massachusetts.

Varna Shashidhar

è studente nel Master di Architettura del Paesaggio.  Si è laureata in Architettura a Bangalore, India. Ha lavorato in Sri Lanka per uno studio di architettura del paesaggio a Bangalore prima di studiare all'università di Harvard.

Jennifer Toy

è studente nei Master di Architettura del Paesaggio e di Pianificazione Urbana. Si è laureata in Storia delle Scienze presso l'Università di Harvard.

Juan Carlos Vargas–Moreno (assistente)

è studente di dottorato presso la Graduate School of Design dell'Università di Harvard e studente nel gruppo di ricerca "Scienze, Ambiente e Sviluppo" del Centro di Sviluppo Internazionale dell'Università di Harvard. Si è laureato in Architettura e Disegno Urbano presso l'Università di Costa Rica ed ha conseguito un Master in Design Studies in Pianificazione del Paesaggio ed Ecologia presso l'università di Harvard – Graduate School of Design.

Laura Cipriani

è studente di dottorato in Urbanistica del paesaggio presso l'Università di Venezia (IUAV). Lavora come architetto a Padova in progetti di disegno urbano ed insegna il corso "Paesaggio, città e infrastruttura" in un master post–laurea presso l'Università di Padova (DAUR). Ha conseguito laurea e Master in Architettura con specializzazione in analisi urbana presso l'Università di Venezia (IUAV) ed un Master in Design Studies in Studi urbani e paesaggistici presso l'università di Harvard – Graduate School of Design.

Professor Carl Steinitz

Carl Steinitz è Professore Victoria and Alexander Wiley in Architettura e Pianificazione del Paesaggio presso la Graduate School of Design dell'Università di Harvard.


Si ringraziano per la collaborazione:

Comune di Padova

Urbanistica
Luigi Mariani
Gianfranco Zulian

Mobilità, Città metropolitana, Verde, Acque fluviali
Ivo Rossi
Giampaolo Barbariol

Ambiente e Parchi Urbani
Francesco Bicciato

Consorzio ZIP
Alberto Danieli
Pietro Francescon
Dino Lion
Vera Mazzocato
Manuela Morbin
Marco Morbin
Maurizio Mazzari
Alberto Salvagno

Genio Civile di Padova
Maurizio Pinato

Magistrato alle Acque di Venezia, Centro Sperimentale per Modelli Idraulici di Voltabarozzo
Maurizio Pozzato

Provincia di Padova

Urbanistica
Flavio Frasson

Comune di Ponte San Nicolò
Giovanni Gasparin
Martino Schiavon

Comune di Polverara
Olindo Bertipaglia

Ente di Bacino Padova 2
Andrea Atzori
Amedeo Levorato

Pecchini arch. Filippo, Studio d’Architecttura
Filippo Pecchini

Harvard University Graduate School of Design
Miroslava Benes
Alan Berger
Robert France
Randy Gragg
Computer Resources Group


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