Larga eco nei media
per il "sistema Padova"
al Mipim di Cannes


I tre principali quotidiani locali hanno dedicato molte colonne all'evento preso a spunto per una riflessione sull'economia padovana. Giovedì 10 marzo 2005 Il Mattino sparava a tutta pagina "Nordest col fiatone: il nuovo è altrove". Il titolo coronava una delusa analisi del suo inviato, Albino Salmaso, preoccupato della scarsa progettualità padovana rispetto a quella delle altre città di tutto il mondo presenti alla manifestazione. Nell'articolo il presidente Zip, Gianfranco Chiesa, invitava tra l'altro i nostri poltici a fare un salto di qualità. Unica consolazione la notizia che il direttore di Mip, Roberto Ongaro, aveva firmato un accordo con il gruppo olandese Studio Attici, interessato a commercializzare la nuova area produttiva rodigina.
Il giorno successivo, lo stesso quotidiano, riportava invece su tutte e sei le colonne una più rosea intervista al direttore Zip, Alberto Danieli, intitolata "250 milioni a portata di Zip". Nell'articolo si precisava che alcuni Fondi internazionali si erano detti disposti a investire in ristrutturazioni industriali nella nostra area.
Anche il reportage pubblicato sul Corriere del Veneto, a firma di Alessia Pirolo, intitolava su sette colonne: "Zip, stranieri a caccia di un milione di metri quadri". Il pezzo ricordava però come, al momento, le richieste per l'area industriale padovana superino di gran lunga lo spazio disponibile.
"Adesso la questione passa nelle mani dei soci della Zip – scriveva intanto su il Gazzettino, l'inviato Mauro Giacon, citando ancora Danieli – possono decidere di vivere di turismo o di investire in nuovi piani di sviluppo".
E per l'edizione del prossimo anno? Il Corriere concludeva citando un auspicio di Ongaro: "Ci poniamo il Mipim 2006 come scadenza entro cui riuscire a mettere sul mercato duecentomila metri quadri già funzionali".
Il Mattino di Padova, infine, domenica 13 marzo dedicava quasi l'intera terza pagina a un'intervista di Albino Salmaso a Roberto Ongaro. Titolo: "La Zip, il forziere dei padovani". Superare i provincialismi che caratterizzano l'intero Nordest e spingere la classe politica padovana di entrambi gli schieramenti a stringere un patto su due-tre grandi obiettivi – questo il succo delle dichiarazioni. "Ci si deve dare un orizzonte di crescita di 15-20 anni".