Dal Consorzio Zip nuove proposte per il futuro della città e lo spostamento dell’Ospedale

"Dobbiamo seriamente creare un Tavolo di concertazione e decidere tutti assieme"

"L'ospedale nuovo di Padova? E perché non a Nord della zona industriale o, meglio ancora, nel futuro Parco dei 3 Comuni attorno ad Agripolis?"

La proposta per un progetto di fattibilità dello spostamento dell'ospedale di Padova arriva direttamente dai vertici del Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova.

Si allarga quindi il dibattito sul futuro del nuovo ospedale, aperto dal sottosegretario alla Salute Elisabetta Casellati e che vede il tandem Casarin-Zanonato favorevoli ad aprire urgentemente un vero e proprio Tavolo istituzionale per una consultazione fra tutti gli enti coinvolti nell'operazione per valutare i pro e i contro del progetto. Ad intervenire con una proposta concreta è ora il presidente del Consorzio Zip (e anche della Camera di Commercio di Padova) Gianfranco Chiesa, secondo il quale "il trasferimento dell'ospedale va pensato pr l'avvenire della città e della popolazione".

Ma prima di andare al sodo della proposta del Consorzio Zip, il presidente Chiesa sottolinea come "l’idea di localizzazione dell’ospedale deve perseguire la logica di cooperazione tra enti nella pianificazione integrata del territorio, secondo lo spirito a cui è improntato il Piano di sviluppo di Zip".

Il Consorzio ha curato lo studio di prefattibilità di una Stu (Società di trasformazione urbana) che dovrebbe sovraintendere al ricondizionamento di una vasta fetta (un milione e 700 mila metri quadrati dei 10 milioni e 500 mila totali) della zona industriale di Padova. "Si tratta dell'area nord – spiega Gianfranco Chiesa - che già una ventina d’anni fa il Consorzio, una volta saturata, ha ceduto al Comune di Padova. Il Comune ha ora affidato alla società bolognese Nomisma lo studio di fattibilità, in modo da verificare se lo strumento sia il più idoneo per questo tipo di intervento". Nell’ambito di tale studio potrebbe essere valutato anche lo spostamento del complesso ospedaliero in quest’area.

Tra le principali azioni strategiche di sostenibilità economica da avviare nel Comune di Padova, la Zip ha individuato l’ulteriore ampliamento della disponibilità territoriale attraverso il recupero del bacino portuale dell’idrovia e di altre aree per un totale di circa 220 mila metri quadri, l’ampliamento della zona industriale Sud (320 mila metri quadri) e la riqualificazione della vecchia zona Nord (mq 1.700.000). Una soluzione che potrebbe concretizzarsi nella creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro e in un volume d’affari annuo di circa mezzo miliardo di euro (con ricadute positive dirette e indirette anche sulla pubblica amministrazione) e che risponderebbe alle esigenze di aree richieste, confermate dall’indagine realizzata dalla società Mip Engineering, collegata del Consorzio, presso le aziende.

Ma nelle proposte del Consorzio c’è anche un altro indirizzo per la localizzazione del nuovo complesso ospedaliero, ed è quello legato al coinvolgimento della mega zona che sorge attorno ad Agripolis: "Sì – dice Chiesa - in questo caso il punto di riferimento geografico sarebbe l’area del futuro Parco dei 3 Comuni. Là, tra Ponte San Nicolò, Legnaro e Polverara tra il Roncajette e la statale Piovese, verranno infatti realizzate aree verdi attrezzate accanto a cui è ipotizzabile lo sviluppo di insediamenti produttivi, di ricerca, di servizio e residenziali, compreso un Campus e un Parco universitario, destinato a integrarsi con Agripolis e l'Istituto nazionale di fisica nucleare. In questo caso il Consorzio stima un volume di affari annuo derivante dalle sole attività produttive di circa 800 milioni di euro, con la creazione di oltre 2.500 nuovi posti di lavoro. Il progetto prevede ovviamente anche lo sviluppo di nuovi interventi urbanistici e infrastrutture al servizio dei cittadini".

Insomma, tutti spunti su cui mettersi a discutere attorno a un grande e completo Tavolo istituzionale, come specifica lo stesso presidente: "Se vogliamo dare un futuro davvero competitivo alla città e al territorio, sia dal punto di vista civile che economico, dobbiamo seriamente avviare un dialogo a 360 gradi con tutti i protagonisti istituzionali coinvolti, perché qui stiamo parlando di un progetto complesso e che potrebbe cambiare volto a Padova. Anche la Camera di Commercio di Padova è pronta a partecipare attivamente al confronto per il decentramento del polo ospedaliero, che oltre a decongestionare il centro storico potrebbe riqualificare l’attuale sede sanitaria in maniera incisiva".