Eccellenze in Zip: MERIAL Italia spa
30 MILIONI DI UOVA ALL’ANNO
Nel suo stabilimento padovano si producono vaccini per curare particolari patologie aviarie attraverso la tecnica dell’ovocultura.
Si pronuncia con l’accento sulla a finale, perchè Merial è di origini franco/americane. E’ nata infatti da una joint venture fra le società farmaceutiche Merck S.D.& Co. e sanofi-aventis (prima ancora Rhone Merieux) che nel 1997 hanno deciso di fondere la loro attività veterinaria. Una società ormai leader a livello mondiale nel settore della salute degli animali domestici, da reddito e selvatici. Ampia la gamma dei suoi vaccini e farmaci: l’antiparassitario Frontline, tanto per citarne uno dei più noti.
Merial Italia spa, in particolare, ha sede a Milanofiori (Assago) e la produzione in due stabilimenti, uno a Chignolo Po (Pv) e l’altro nella zona industriale di Padova, in via Baviera (Noventa). Qui però la storia era già iniziata nel 1988, quando la famiglia Toffano, orginaria di S. Angelo di Piove, aveva fondato sulla stessa area e per svolgervi analoga attività la società Ivaz srl, in seguito acquisita da Merial.
Di vera e propria visita non si può parlare perchè nei laboratori padovani l’accesso è severamente ristretto ai soli addetti: forse questioni di segretezza, ma prima di tutto esigenze di sterilità assoluta. Ci lavorano infatti un centinaio di persone, di cui un terzo laureati (biologi, ingegneri, farmacisti...) per produrre vaccini inattivati destinati a curare i pennuti.
Con la sua usuale cortesia, comunque, Massimo d’Onofrio, direttore industriale di Merial Italia, ci riceve negli uffici dello stabilimento. L’avevamo già intervistato quando l’Associazione “Amici della Zip”, nel 2005, gli aveva conferito, su proposta di Confindustria, il Premio per l’innovazione. “L’attività che svolgiamo qui è manifatturiera, ma non certo di routine - ci spiega subito -. Questa la nostra sfida: il ciclo industriale richiede una perfetta standardizzazione del processo mentre, lavorando nel biologico, la variabilità è norma. Con grande cura ed attenzione dobbiamo quindi tenerla sotto controllo”. Una qualità che viene garantita anche da un ottimo rapporto con l’Università di Padova, attraverso numerose tesi svolte in Merial, stage, ecc. “Per noi l’Ateneo è un indispensabile incubatore di tecnici che portiamo pian piano a specializzarsi in questo settore”.Ovvio a questo punto dirottare il discorso sulla Torre della Ricerca. “Senza dubbio un progetto particolarmente ambizioso quello del Consorzio Zip e di Boschetti in particolare che ha però tutte le carte in regola per essere ben condotto in porto. Per Padova sarebbe sicuramente un’occasione straordinaria, con la creazione di un’osmosi, un humus positivo tra pubblico e privato. La città si merita ed ha certamente tutte le potenzialità per la nascita di un polo di eccellenza di questa taglia”. Si dice convinto d’Onofrio.
Foto a destra: Massimo d’Onofrio, direttore industriale di Merial Italia. Nel suo complesso la multinazionale vanta circa 5 mila dipendenti in 150 paesi del mondo e fattura 2.5 miliardi di dollari. La sola Merial Italia nel 2007 ha fatturato 112 milioni di euro (+10%) con 190 dipendenti e 50 agenti di vendita.
La tecnica dell’ovocultura utilizzata a Padova da Merial prevede che nell’uovo embrionato, proveniente da allevamenti specificamente allestiti per l’industria farmaceutica, si inoculi il virus e lo si ponga in condizioni di temperatura e umidità adatte a favorirne la crescita virale. Una volta estratto il vaccino inattivato (ucciso), le uova vanno eliminate tramite un apposito impianto. Nello stabilimento Merial di Pavia, invece, una quarantina di addetti producono vaccini vivi.