
L'ultima macchina fotografica usata da Bruno Salvagno
35 mm a telemetro prodotta dall'azienda italiana Gamma
con obiettivo Schneider-Kreuznach Radionar 50mm f/2.8
Archivio foto di Bruno Salvagno
Ai suoi articoli Bruno Salvagno aggiungeva spesso immagini fotografiche che realizzava personalmente. Inizialmente ne curava la stampa nel piccolo laboratorio realizzato nella canonica di San Domenico, in cui risiedeva con la famiglia prima del matrimonio, ma poi le affidò all'amico Carlo Bullo, titolare dello storico laboratorio, in Chioggia, tra calle Gradara e calle Biseghella.
Quando la famiglia si trasferì al n.1333 di Corso del Popolo, dopo qualche anno, al piano terra aprì il negozio di Foto Marino e ovviamente Bruno strinse amicizia anche col nuovo arrivato, affidando talvolta pure a lui i suoi scatti per lo sviluppo e la stampa. Ed è proprio nel laboratorio sotto casa che l'ultimo nato Alberto, appena fanciullo, mosse i primi passi nel mondo della fotografia.
Le prime fotocamere usate da Bruno erano ovviamente tutte del tipo "a soffietto", principalmente formato 6x9. Spesso le relative custodie in cuoio si vedono tenute in mano dai parenti e amici fotografati, in quanto il possesso di una macchina fotografica, a quei tempi, era sicuramente uno status symbol. Comunque la "intoccabile" (per i figli) fotocamera con cui Bruno finì la sua carriera, dagli anni 50 in poi, fu la mitica "Perla", formato 24x36, made in Italy.